Dialogo sulla Carità

Riccardo Rossi: 
Fratel Biagio missionario ha deciso di abbandonarsi in strada per solidarizzare con chi non ha nulla. Io da giornalista ho deciso di sostenere la sua protesta e dormo accanto a lui a Palermo davanti la Posta Centrale in via Roma. Sono già tre notti che il missionario, che ospita 1000 poveri a Palermo, vive in strada e ha deciso di mettersi in preghiera e di digiunare. Vi trasmetto alcune parole delle sue lettere:" Vivo un profondo disagio, non riesco ad essere tranquillo, non dormo, non riesco a mangiare sapendo che ancora ad oggi tante persone vivono per strada". Diffondete più che potete questo gesto per scuotere le coscienze e aprire i cuori. Mi rivolgo ai miei colleghi giornalisti ma anche e soprattutto ai cittadini comuni, ai miei amici che tramite la condivisione di questo post possa indurre alla riflessione e a compiere gesti di bene.

 
Carissimo fratello Biagio, hai e rinnovo tutta la mia solidarietà, la mia stima e il mio affetto! Anch’io ritengo “cristianamente” incomprensibile che possano esserci fratelli senza tetto, sfrattati, che abbiano la macchina come casa, o che abbiano la energia elettrica, l’acqua e il gas distaccati, e noi starcene “tranquillamente” nelle nostre case o conventi “magari semivuoti”, attribuendo allo stato il dovere e la responsabilità di provvedere a questi nostri fratelli che sono “la carne di Cristo”, (che noi professiamo di amare e servire)! Non hanno valore presso Dio i digiuni, le adorazioni eucaristiche, i pellegrinaggi, gli esercizi spirituali… se non ci portano a condividere con i fratelli la nostra vita e i nostri beni, come ha fatto Gesù-Dio! E falsa e vuota la religione di chi predica e non fa. Non sono vuote le nostre chiese perché questo Papa Francesco (il Signore Gli doni forza e coraggio e ce lo tenga a lungo) proclama evangelicamente la misericordia di Dio verso tutti, la solidarietà e la condivisione a favore dei poveri, dei migranti, o chissà quale eresia “morale”, ma perché noi cristiani, presbiteri, consacrati e laici, non siamo credibili in quanto non siamo coerenti! (Noi piuttosto siamo diventati eretici (= separati!) perché abbiamo separato la fede dalla vita!)
Anche a te, fratello Riccardo, rinnovo la mia solidarietà e il mio affetto. Voglio fare anch’io un appello non ai giornalisti, ma a tutti i miei confratelli consacrati e presbiteri (appello peraltro tante volte rivolto dal nostro Papa Francesco): “Come possiamo dormire sonni tranquilli sapendo che dei “fratelli e dei figli” ( ci facciamo chiamare infatti “padri e fratelli”) non hanno il necessario per vivere e/o sono in gravissimo disagio, eludendo ipocritamente la Parola di Dio con le nostre leggi e tradizioni, consentendo che  i nostri conventi  e le nostre canoniche siano vuoti e i nostri fratelli senza casa! Non ci interpellano le parole di Giacomo: “La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitar gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo”? Non ci scuotono le parole di Isaia: “Così dice il Signore:  Spezza il tuo pane con l'affamato, introduci in casa i miseri, senza tetto, vesti chi è nudo, senza distogliere gli occhi dalla tua gente.  Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: Eccomi! Se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se offrirai il pane all'affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua oscurità sarà come il meriggio”?
Come sarebbe “cristiano”, bello ed attraente se, oltre ad accogliere nelle nostre chiese la presenza “sacramentale” di Gesù nell’eucarestia, avessimo nelle nostre case canoniche e nei nostri conventi la presenza “reale” di Gesù di famiglie in difficoltà! Questo – lo sappiamo - “predica” e risulta più efficace di mille parole!

P.S. Fratello Biagio, come sai, sono sempre disponibile ad accogliere, pur in emergenza, qualche fratello in difficoltà. Ti abbraccio. La Pace. 
Tuo fr. Piergiovanni

Riccardo Rossi: Grazie di cuore.  Diffondo le tue illuminate parole.

 
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