L’aumento dei contagi da Covid 19, con le conseguenti preoccupazioni in ordine alla tenuta del sistema sanitario nazionale, ha spinto Governo e Regioni a emanare provvedimenti restrittivi delle libertà individuali: di movimento, di riunione, di impresa, ecc…; l’aumento della pressione ospedaliera potrebbe determinarne di ulteriori, fino ad un eventuale nuovo lockdown, nazionale o regionale. Al netto della coerenza di questi interventi e delle discutibili modalità di comunicazione degli stessi, non manca chi si interroga sull’impatto di queste misure sulla tenuta socio-economica del Paese, ed evidenzia la necessità di un bilanciamento che porti a ridurre i malati di Covid, fortunatamente molti meno dei contagiati, senza aumentare disoccupazione e povertà. Ma la dialettica tra “esigenze della salute” e “esigenze del PIL”, per quanto necessaria, è insufficiente e rischia di essere fuorviante: il punto non è “salute vs. PIL” ma “salute vs. salute”.
vai alla pagina