Anche quest’anno Nicosia si è stretta attorno al suo santo per la festa estiva. Nonostante sorella acqua è stata la protagonista per i primi due giorni del triduo, la presenza dei nicosiani, devoti al nostro San Felice, non è mancata. Le messe del triduo sono state presiedute dai parroci di Nicosia accompagnati dalle loro realtà parrocchiali per rendere omaggio all’umile frate cappuccino, patrimonio di tutta la città di Nicosia e non solo, come ha più volte sottolineato fr. Luigi Saladdino, Guardiano di Nicosia. Molto suggestiva la celebrazione di sabato 25 agosto, celebrata all’aperto, che ha visto la partecipazione di centinaia di persone e la presenza dei Bersaglieri sez. di Nicosia “Cammino di San Felice” e della Fanfara A.N.B. sez. di Caltanissetta.
Il giorno della festa è stato scandito dalle celebrazioni eucaristiche in convento e dalla processione cittadina. La celebrazione delle 11:00 è stata presieduta da Fr. Teodoro Di Bella Vicario provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Messina. Nella sua omelia ha sottolineato come San Felice si è conformato totalmente a Cristo, vivendo nell’obbedienza e vestendo l’abito dell’umiltà. Alle 17:30 dal convento si è mossa la processione che ha portato il simulacro di San Felice in cattedrale, accompagnato dai frati, dall’Ordine Francescano Secolare e dai membri della Fraternitas, che come ogni anno, portano il simulacro a spalla.
Alle 19:00 c’è stata la concelebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Salvatore Muratore in una cattedrale gremita di fedeli. Nel suo saluto, Fr. Luigi Saladdino ha voluto ringraziare il Vescovo per la sua preziosa e paterna presenza alle iniziative in onore del Santo di Nicosia, ossia gli puntamenti del 2 giugno (festa liturgica di San Felice) e la festa estiva dell’ultima domenica di agosto. Il Vescovo nella sua omelia ha sottolineato tre modi per rispondere alla chiamata del Signore: uno quello di Giosuè che non si fa corrompere dalle divinità straniere e rimane fedele all’unico e vero Dio, l’altro quello di San Pietro contrapposto ai discepoli che se ne vanno perché scandalizzati dall’insegnamento di Gesù (Gv 6, 60-69), ed infine la risposta di Felice figlio obbediente che sa affidarsi al Divino maestro.
Dopo la concelebrazione il simulacro è stato accolto da un vero e proprio bagno di folla nella piazza antistante la cattedrale. Da qui si è mossa la processione che ha accompagnato il simulacro di nuovo in convento. Lungo il tragitto si sono vissuti due momenti importanti, la sosta alla casa natale e la sosta al monumento di San Felice, dove fr. Luigi ha affidato i giovani nicosiani e le famiglie a San Felice. Giunti in convento, fr. Luigi ha rivolto un accorato appello ad abbattere ogni genere di muro ricordando che San Felice è l’amico di tutti e come tale vuole arrivare al cuore di ognuno di noi e se si vuole amarlo e onorarlo veramente occorre apprendere dalla sua vita un modo nuovo di vivere che è quello del Vangelo. La processione si è conclusa con la benedizione impartita dal Vicario provinciale fr. Teodoro Di Bella e subito dopo nell’orto del convento ha avuto luogo il suggestivo spettacolo pirotecnico.
fr. Biagio Meli