Museo della provincia

 

 

 

Il Museo della Provincia di Messina dei Frati Minori Cappuccini è ospitato nel Convento-Santuario di Gibilmanna ed è intitolato a Fra Giammaria da Tusa (1584), frate cappuccino della stessa Provincia, guardiano a Gibilmanna nel 1565 e nel 1581 Ministro Generale dell’Ordine.
L’istituzione del Museo della Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Messina si deve alla intuizione e intraprendenza dei frati Mansueto (+ 1995) e Gabriele Barreca, che all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso hanno promosso un interessante e poliedrico progetto culturale aperto anche ad altre iniziative parimenti significative sul piano delle idee e delle strutture. Essi sono riusciti a ristrutturare gli ambienti museali e si sono dedicati all’assiduo, faticoso e impegnativo lavoro di recupero e di raccolta del patrimonio storico e artistico, attualmente collezionato, esposto e reso fruibile agli studiosi e ai visitatori, come testimonianza di una storia vissuta e stimolo spirituale e culturale per le future generazioni.
Il Museo è stato aperto al pubblico il 23 dicembre 1992, mentre è stato inaugurato il 26 giugno 1993. Esso è stato ricavato dalle antiche officine del convento (stalle, fucina, fienile, lanificio), debitamente ristrutturate e restaurate. 
Consta di dieci sale, ognuna intitolata ad un frate o a un personaggio legati alla storia del convento di Gibilmanna:



Sala San Francesco, Fondatore dell'Ordine Francescano, raffigurato in ginocchio in una statua d'argento del XIX secolo. All'interno di questa sala - che custodisce splendide tele e pianete - le opere di maggiore interesse sono costituite da due statuette in cera della fine del XVIII secolo raffiguranti Maria Bambina e Gesù Bambino.

 

                                                           

Sala fra' Domenico da Isnello (1870-1932), fondatore della Rivista L'Eco di Gibilmanna e ideatore del monumento a San Francesco che venne eretto sul sagrato della Chiesa di Gibilmanna nel VII Centenario della morte del Santo di Assisi (1926). In questa sala è conservato il pezzo più importante di tutta la collezione: uno stupendo organo a canne palustri di fattura artigianale del XVII secolo, secondo gli esperti unico esemplare in Europa.

Sala di fra' Gaetano da Castanea (1843-1929), grande missionario cappuccino in Brasile. In questa sala sono esposti gli strumenti del lavoro al quale si dedicavano i cappuccini: carretti, aratri, telai, attrezzi per la produzione di ostie.

 



4. Sala fra' Fortunato da Valledolmo (1873-1957), frate portinaio del Santuario di Gibilmanna per più di cinquant'anni. In questa sala è presente un angolo di notevole suggestione raffigurante un'antica fucina, testimonianza dell'abilità e della destrezza dei frati nell'antica arte della lavorazione dei metalli.

 

Sala fra' Antonino da Bronte (1681-1762), religioso di santa vita, chiamato frate Purgatorio, sepolto nel duomo di Cefalù. Questa sala custodisce una collezione di statuette lignee del XVIII secolo. Il pezzo più prezioso è costituito da due statue in legno policromo del XVI raffiguranti la Madonna e San Giuseppe, provenienti da un antico e nobile presepio.