Nei giorni 19-20 maggio, ci siamo ritrovati a Nicosia per un momento di riflessione e preghiera, con alcuni giovani in discernimento vocazionale. Questo ritiro ha concluso un cammino iniziato a novembre e che ci ha portato a meditare sul senso e la bellezza della chiamata vocazionale. In questo viaggio ci hanno accompagnato alcune figure che col loro eccomi hanno risposto al progetto d’amore che Dio ha pensato per loro. In particolare ci siamo soffermati sulla vocazione di Geremia, di Maria e di Francesco. In quest’ultimo appuntamento ci siamo fermati a riflettere sulla figura di San Felice da Nicosia, nostro santo cappuccino che si è distinto per la sua vita fatta di servizio, preghiere e minorità.
Il primo incontro è stato animato da Fr. Luigi Saladdino, con una meditazione sulle nostre Costituzioni e in particolare sul capitolo 1 n. 5,3 dove troviamo lo specifico del carisma francescano-cappuccino, ossia: «Sforziamoci di dare la priorità alla vita di preghiera, specialmente contemplativa. Vivendo come pellegrini e forestieri in questo mondo, pratichiamo una radicale povertà, sia personale che comunitaria, animata dallo spirito di minorità, e offriamo l’esempio di una vita austera e di una lieta penitenza nell’amore della Croce del Signore».
Un momento di particolare importanza è stata la veglia di Pentecoste, vissuta insieme a tutti i fedeli, nella Cattedrale di Nicosia.
Il secondo incontro, tenuto da Fr. Salvatore Seminara, ha avuto come tema “Felice il Santo senza parole”. Partendo dal titolo, fr. Salvatore ha sottolineato un aspetto della vita di San Felice, ossia il silenzio come luogo dell’incontro con il Signore. Dopo la meditazione ognuno di noi è ha fatto un’ora di deserto per fare silenzio nel proprio cuore e mettersi all’ascolto di ciò che il Signore. Dopo questo momento ci siamo incontrati per un momento di condivisione, dove ciascuno di noi ha fatto dono della propria esperienza personale e del momento di deserto e di tutto quello che è stato vissuto in questo fine settima. Il ritiro si è concluso con la celebrazione eucaristica dove abbiamo reso grazie al Signore per i doni dei fratelli e per tutto quello che ci ha fatto gustare.
Fr. Biagio Meli