San Giuseppe da Leonessa
Cappuccino
1556-1612
Giuseppe da Leonessa era, come tutti i santi, assai schivo di se stesso, ma in certe occasioni, specie all'inizio e alla fine della sua vita sacerdotale, rivelò alcuni motivi di fondo sui quali sviluppò tutta la sua esistenza e attività. Infatti, poco prima di essere ordinato sacerdote, nel 1580, scrisse a Perugia di proprio pugno, in latino, un'orazione programmatica nella quale c'è tutto il futuro santo: l'amore di Dio e del prossimo che lo fa anelare al martirio, l'umile sottomissione alla santa madre Chiesa, filiale affidamento alla Vergine Maria, singolare devozione all'angelo custode, ai santi angeli e al serafico padre san Francesco. Trentadue anni più tardi, poco prima di morire, scrisse tre lunghe lettere per riaffermare la sua fedeltà all'insegnamento della Chiesa, perché "solo questa dottrina gli garantiva la sicurezza di salvarsi nella vera fede". In questa fede della Chiesa egli praticò e visse con decisione l'opzione fondamentale del Vangelo di Gesù: "Evangelizzare i poveri". È questo lo sfondo reale e ideale sul quale si colloca tutta la sua biografia.
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