La gloria del Signore si è manifestata. Dio si è manifestato. Dio è apparso. Apparuit! - canta piena di stupore la Chiesa nel Tempo di Natale. La denominazione di “epifania”, tuttavia è riservata all’odierna Solennità del 6 gennaio che celebra una triplice manifestazione del Verbo fatto carne. 

Tre prodigi celebriamo in questo santo giorno: 
Oggi la stella ha guidato i Magi al presepio,
oggi l'acqua è cambiata in vino alle nozze,
oggi Cristo è battezzato da Giovanni
nel Giordano per la nostra salvezza, alleluia.
(Antifona al Magnificat – II Vespri).

Oggi la Chiesa,
lavata dalla colpa nel fiume Giordano,
si unisce a Cristo suo sposo,
accorrono i Magi con doni alle nozze regali
e l'acqua cambiata in vino rallegra la mensa, alleluia.
(Antifona al Benedictus).

La Solennità dell’Epifania ha un essenziale significato nuziale, che era stato preannunziato dai profeti: «Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio […]. Sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata […]. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposeranno i tuoi figli; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te» (Is 62,3-5).
Il Natale porta a compimento gli oracoli profetici perché con la sua Incarnazione il Verbo ha unito a sé la natura umana come in una unione sponsale. Si direbbe che mai un Matrimonio fu così tanto reale come quando lo Sposo fedele che è il Verbo eterno del Padre si rivestì della carne e in Lui divinità e umanità si fusero insieme. Davvero duo in carne una (cfr. Gen 2,24). Davvero la Chiesa, unita a Cristo suo Sposo, forma un solo Spirito con lui! (1Cor 6,17).
Davvero oggi viene rivelato il Mysterium magnum (cfr. Ef 5,32), il grande sacramento, che è grande in Cristo e nella Chiesa. La festa dell’Epifania è quindi una festa di nozze tra Cristo e la Chiesa. L’Epifania è giorno d’amore, giorno della nuova alleanza, una alleanza nuziale che si fonda sulla fedeltà del Dio dell’amore e che è chiamata ad esprimersi nella Chiesa e nell’amore umano sponsale.