Catania

 

 



Via Santa Maria della Catena, 2 – 95124 Catania. 
Tel 095-455666 

 

 

 

 


Anno di fondazione:
1533-1534 
Titolo: Sacro Cuore di Gesù 

 
 Funzione pastorale attuale:
 Pastorale parrocchiale e Attività caritativa
 Assistenza OFS, Cappellania delle Suore Cappuccine del Sacro Cuore 
 Ministero della Riconciliazione

 

 Sante Messe
 Feriale:       8:00 - 18:00
 Festivo:     8:00 - 11:00 - 18:00
 Dalla prima domenica di luglio alla
 prima domenica di ottobre 8:00 - 18:00


Storia: I Cappuccini a Catania hanno fondato ben quattro Conventi. Il primo fu fondato nel 1533 dal P. Bernardino da Reggio, presso l’antica Porta Lentini accanto ad una chiesetta dedicata a S. Giovanni. Il secondo nel 1551 presso la contrada Cibali1, accanto alla Chiesetta di S. Maria degli Angeli, costruita nel 1383. Il terzo,  nel 1622, quando, l’8 dicembre  il Vescovo D. Giovanni Torres Osorio benedisse e pose la prima pietra del nuovo convento, alla presenza anche del Ministro generale P. Clemente da Noto. L’11 gennaio del 1693, un tremendo terremoto distrusse la città, e il convento in parte crollò e in parte restò talmente lesionato, che lo si dovette abbattere insieme alla Chiesa. Il convento e la Chiesa furono riedificati, e come titolare della Chiesa fu scelta la Madonna della Speranza, che diede il nome anche al Convento. La Chiesa fu solennemente consacrata da S.E. Mons. Salvatore Ventimiglia il 30 Novembre 1763. Con la soppressione degli Ordini religiosi del 1866 il convento,  passò così nelle mani del Demanio, che lo cedette al Comune: fu adibito a caserma presidiaria. Già nel 1918 correva voce dell’abbattimento della Chiesa, ed un gruppo di circa 500 cittadini: nobili, professionisti.. in data 6 agosto 1918, inviava una lettera al Sindaco, pregandolo di scongiurare detto progetto e restituire la Chiesa al culto. Ma la richiesta non ebbe alcun seguito.  La Chiesa nel 1921 venne devastata da un incendio. Nel 1927 fu decisa la demolizione del complesso dei Cappuccini, per far posto all’attuale Palazzo della Borsa progettato dall’architetto Vincenzo Patané ed inaugurato nel 1933. 
Nel 1887 iniziarono i lavori del quarto Convento, in contrada S. Maria della Catena. Nel 1893 i frati poterono andare ad abitare nel nuovo Convento. La Chiesa fu inaugurata nel 1898. Il 26 aprile 1928 fu consacrata. Il 16 agosto del 1949 la Chiesa viene eretta in Parrocchia. Nel corso dei secoli il Convento di Catania è stato anche sede di noviziato, luogo di studio e sede Provincializia.

La Giunta dei Conventini, delegata da Sua Maestà Ferdinando Borbone soppresse il Convento  vecchio di Cibali in Catania in forza del decreto reale emanato il 5 agosto 1775. Nel 1786 divennero proprietà del protomedico Francesco Maria Scuderi.[da www.Argocatania.org Cento occhi su Catania Del cattivo uso dei beni artistici: la Chiesa di S. Maria degli Angeli o dei Cappuccini vecchi]: “…Intorno al 1960 il convento è stato abbattuto per far posto all’attuale palazzo, posto all’angolo di via C. Beccaria….La Chiesa, acquistata dal Comune di Catania per 270 milioni di lire intorno al 1990, è stata risparmiata dalla distruzione ma certo non opportunamente valorizzata, pur essendo vincolata con decreto del Ministero della Pubblica Istruzione del 12.8.1948, ai sensi della Legge 1089 dell’1.6.1939. Facilmente databile al 1706, grazie alla cifra incisa sullo stemma con le insegne di s. Francesco che sovrasta il portale d’ingresso in pietra calcare e pietra lavica. È  a navata unica, con tre altari laterali e una sola cappella, a sinistra, per l’altare del Crocifisso. E’ affiancata da una piccola sagrestia e messa in comunicazione con l’ormai inesistente refettorio del convento attraverso due porte che sorgevano ai lati dell’altare maggiore. Per quanto povera, la chiesa aveva una discreta dotazione artistica. Il presbiterio era separato dalla navata da una balaustra lignea, conclusa ai lati da due confessionali. Sull’altare maggiore era posto un tabernacolo in legno riccamente scolpito, di cui è rimasto quasi nulla. Alle spalle è rimasta vuota anche una grande cornice che, in origine, conteneva una tela raffigurante il Perdono di Assisi.
La cappella laterale, probabilmente preesistente e risalente alla prima fondazione del convento, era ornata da un grande Crocifisso affrescato, andato distrutto col terremoto. E’ stato sostituito da un pregevole Crocifisso in legno scolpito, ancora esistente, cui fa da sfondo, secondo uno schema consueto, una tela raffigurante la Madonna Addolorata, la Maddalena e s. Giovanni. Un furto mirato priva oggi la tela dei riquadri contenenti il volto dell’Addolorata e della Maddalena. Tutte queste opere d’arte erano ancora in loco quando il Comune ha acquistato la chiesa, come risulta dalla relazione storico-artistica redatta nel 1991 dalla dott. F. Migneco della Sovrintendenza di Catania.
Al centro della volta a botte restano tracce di un affresco circondato da una cornice in stucco. Un altro affresco, rovinato dall’umidità, si trova sopra il primo altare a sinistra entrando.
 Anche delle altre tele, citate da G. Rasà Napoli nella sua ‘Guida alle chiese di Catania’, che rappresentavano santi francescani come il martirio di s. Giuseppe da Leonessa, il martirio di s. Fedele da Sigmarinda, s. Felice da Cantalice col Bambino, non c’è più traccia [Queste tele esistevano ancora nel 1967: Santi Calì nella sua opera , Custodie francescano-cappuccine, Catania, 1967, riporta le foto dell’arredo artistico della Chiesa del Cibali].
Completavano la decorazione 14 quadretti della Via Crucis e 6 rari lampadari lignei, anch’essi nel frattempo passati a miglior vita.
Dopo l’acquisto, l’Amministrazione ha curato il rifacimento del tetto, ha messo in sicurezza la struttura con l’inserimento di una centina d’acciaio fra la navata e l’abside”.

Arte:  Statua in legno della Madonna della Catena, di autore ignoto del sec. XVIII; statua in legno di S. Michele Arcangelo, di autore ignoto del sec. XVIII; tela della Madonna della Speranza (sacrestia) di P. Feliciano da Messina del sec. XVII. Questa tela proviene dalla Chiesa del terzo Convento dei Cappuccini di Catania. Altari di intarsio in legno policromato di S. Michele (attualmente si trova nel Convento di Messina nella Cappella interna del Convento) e quello della Madonna della Speranza, opera di Fr. Vincenzo da Catania (1805-1890).  Pulpito di Fr. Gregorio da Mascalucia (1866-1942).

Fonti e Bibliografia

Bullarium Cap. III, 188; 323; Lex. Cap., 377;  BONAVENTURA DA TROINA, Breve ma certa veridica notizia, 24-37, Ms in BPCME; ANDREA DA PATERNÒ, Notizie storiche, I, XXIII-XXV; Z. BOVERIO, Annali dei Frati Minori Cappuccini,I, Venezia, 1643 ; S. CALI’, I quattro Conventi Cappuccini di Catania, Catania, 1968; CARLO D’ALCARA, I Cappuccini in Catania , Dattiloscritto, in APCM; V. CRISCUOLO (Ed.), I Cappuccini e la Congregazione romana dei Regolari, V, 151ss; G.B. DE GROSSIS, Decachordum Catanense, I, 152-153, Catania, 1642; FILIPPO DA FIRENZE, Fondazioni dei Conventi, II, 42-43, Archivio provinciale dei Cappuccini di Firenze; F. FIORE- G. LIPARI, Catalogo delle edizioni del XVII secolo.  II. Le Biblioteche dei Conventi, Messina, 2007, 3 v.; GIUSTINO DA PATTI, Cenni storici sui Conventi cappuccini della Provincia messinese. Frati, Scrittori e opere, Dattiloscritto in APCME;  GIUSTINO  DA PATTI,  Questioni Bizantine, IV.V, 77-101, Dattiloscritto in APCME; Lettera al Sindaco di Catania di un gruppo di cittadini del 6 agosto 1918, in APCME, Sez. Conventi V, Catania; G. LIPARI, Incunaboli e cinquecentine della Provincia dei Cappuccini di Messina, Messina, [1995], 2 v.; G. LO PRESTI, Relazione della consacrazione della Chiesa di S. Maria della Speranza di Catania 1763, pp. 9, Ms.  in APCME; MARIANO D’ALATRI (ed.), Inchiesta 1650, p. 12-14; TERENZIO DA CENTO, I Conventi dei Cappuccini di Catania, in L’Italia Francescana, 10 (1935)271-279; M. STELLADORO, La Biblioteca dei ff.mm. Cappuccini di Catania e le edizioni siciliane conservate nel fondo librario antico [1501-1830], in  Archivio storico per la Sicilia orientale, 92(1996)285-348.

Galleria fotografica

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