Anno di fondazione: 1574
Anno di soppressione civile: 1866
Titolo: S. Elia
Storia:. Il Convento fu fondato nel 1574 come risulta dal contratto di compra del terreno in Notar Antonio Montone, stipulato l’8 ottobre del medesimo anno, realizzando così il desiderio della Comunità di Alcara, che per ben otto anni aveva avanzato la sua richiesta di avere i Cappuccini, e che nel 1568, per superare le difficoltà opposte dai Superiori, per i problemi della questua, offre loro la somma annua di diciotto onze e, su richiesta, il frumento se¬condo le necessità. Restaurati quindi la chiesetta, che già preesisteva, e i locali adiacenti, messo su un bel giardino "deliziosissima selva rigabile" finalmente i frati vennero a stabilirvisi nel 1574. La Chiesetta e il convento, progressivamente, vennero ampliati negli anni 1624 (Chiesa), 1656 (Convento), 1673 (Sacrestia), 1676.
I Frati si dedicavano all’apostolato anche nei paesi vicini e nelle campagne.
Il Convento era dotato di una ricca Biblioteca, come attesta il catalogo redatto nel 1844 e che si trova in volume manoscritto presso l'Archivio di Stato di Messina. Essa rimase chiusa nel convento disabitato, esposta ai saccheggi. Nel 1940 fu in parte recuperata e trasferita nella Parrocchia di S. Pantaleone.
Dopo la soppressione del 1866, nel 1892, l’orto fu venduto a privati, mentre il Convento fu affidato in uso al Comune che lo adibì parte in alloggio dei poveri, parte per stalle e fienili.
Nel 1956, a causa di un incendio sviluppatosi nei sotterranei pieni di paglia, il convento andò quasi del tutto distrutto, lasciando intatta la Chiesa e la Biblioteca.
Nel 1978 il Comune demolì quello che restava del vecchio convento, e realizzò un parco giochi nello spazio ottenuto.
La Chiesa anch’essa affidata al Comune, rimase aperta e officiata fino al 1873, stabilmente. Dopo questa data, sporadicamente. Comunque nel 1894 la Chiesa fu chiusa al culto. Ultimamente è stata restaurata, ed è stata avviata la dichiarazione d'interesse storico-artistico ed il 25 gennaio 2010 l'Edificio Sacro è stato concesso in uso dal Fondo Edifici di Culto all'autorità ecclesiastica. Annessa alla chiesa è la cripta dove venivano imbalsamati i corpi dei frati.
Arte: L’ Altare Maggiore, adorno di un bellissimo tabernacolo in legno artisticamente intagliato ed intarsiato, opera del Catanese Nicolò Daniele, realizzata nel 1757, con numerose statuette (sono state rubate). Tela della Madonna degli angeli con i santi Francesco, Nicola Politi e Antonio abate ad Alcara di P. Umile da Messina [Jacopo Imperatrice] del 1656. La cui Cornice fu eseguita da Fr. Antonino da Troina.
Fonti e Bibliografia
Archivio di Stato di Messina. Fondo corporazioni religiose soppresse: Cappuccini-Alcara, NN. 138, 139; Bullarium Cap., III, 323; Lex. cap., 32; ALCARA LI FUSI: Storia, leggende, tradizioni, notizie varie, Messina, 1967; ANDREA DA PATERNÒ, Notizie storiche I, XLIII-XLIV; BONAVENTURA DA TROINA, Breve ma certa veridica notizia, p. 61-65, Ms. in BPCME; S.M. CALOGERO, Nuovi documenti sulle Custodie cappuccine della Sicilia orientale, in Archivio storico Messinese, n. 101, 219-220; S. CUCINOTTA, Sicilia e Siciliani, 606; FILIPPO DA FIRENZE, Fondazioni de’ Conventi, II, p. 24 in Archivio provinciale dei Cappuccini di Firenze; GIUSTINO DA PATTI, Cenni storici sui Conventi cappuccini della Provincia messinese. Frati, Scrittori e opere, Dattiloscritto in APCME; G. DE MARIA, La Chiesa dei Cappuccini in Alcara, [Patti 1994], Dattiloscritto in APCM; MANGANARO Mario (a cura) Complessi religiosi nella Provincia di Messina. Rilevamenti. Messina, Sicania, 2005; MARIANO D’ALATRI (ed.), Inchiesta 1650, III, 3; G. MORELLI Gaetano, Alcara Li Fusi (Messina) Storia – Leggende – Tradizioni – Notizie varie, Messina, 1967, 110-111; L. ORITI, La Biblioteca dei Cappuccini di Alcara Li Fusi: Incunaboli e Cinquecentine. Tesi di specializzazione Scuola Bibliotecari (Roma) AA. 1997-1998).