Anno di fondazione cappuccina: 1755
Anno di costruzione: 1755-1762
Anno di soppressione civile: 1866
Titolo: Beata Vergine Maria Addolorata
Storia: Il promotore della fondazione del Convento dei Cappuccini di S. Mauro fu D. Nicolò Agnello, originario di S. Mauro, Ciantro della Cattedrale di Cefalù. Nel 1746 egli suggerì ai Principali del popolo di chiamare i Cappuccini per erigervi un convento. Avuto il loro consenso, coinvolse subito il P. Francesco da S. Mauro, allora Lettore in Gibilmanna, affinché si mettesse a capo della lodevole impresa. P. Francesco scrisse al Ministro provinciale, allegando alla sua istanza altre quattro lettere: del Marchese di Geraci, del Conte Ventimiglia, dell’Arcivescovo di Messina, ed una dei Giurati di S. Mauro, e chiedendo di avere il consenso del Capitolo provinciale che si sarebbe celebrato in Catania il 25 novembre 1746. Inoltre vi si aggiunse anche Lettera di D. Nicolò Agnello. I capitolari diedero assenso favorevole. Il Ministro Provinciale chiese, in data 28 novembre, il nulla osta del Ministro Generale, che fu dato il 30 maggio 1747. Mancava il consenso del Re, che inizialmente era stato negativo. Dopo aver superato grosse difficoltà, finalmente il 21 aprile 1755 il beneplacito reale fu concesso. La prima domenica di ottobre il Re.mo Arciprete D. Giambattista de Franco, accompagnato da tutto il clero e da una folla immensa di popolo, portava processionalmente la reliquia di S. Felice sul luogo dove doveva sorgere il convento e vi piantava la Croce. Il 30 aprile 1756 veniva emanato anche il decreto della Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari, che autorizzava l’erezione del Convento. Il 20 giugno 1762 il Ministro provinciale P. Bonaventura d’Alcara benedisse solennemente la Chiesa.
Con la legge di soppressione del 1866 i religiosi dovettero lasciare il Convento, che venne ceduto al Municipio e questi lo mise al servizio dei distaccamenti militari. Il cappuccino P. Felice Rocca, durante la sua arcipretura in S. Mauro, tentò di comprare il Convento, ma non vi riuscì.
Nel 1914 S. E. Mons. Sansoni, Vescovo di Cefalù, riuscì ad ottenere l’uso di metà del convento, a condizione che vi abitassero almeno quattro religiosi; ma poi, sopravvenuta la guerra, il convento fu quasi abbandonato e quindi chiuso definitivamente con decreto della S. Congregazione il 13 giugno 1927.
Arte: Nella Chiesa, dedicata alla Vergine SS. Addolorata, l’unico quadro che si può ammirare, almeno per l’ispirazione, è quello dell’altare maggiore: rappresenta la scena della discesa dalla Croce con Giuseppe e Nicodemo che sorreggono sulle scale il corpo di Gesù; l’altare di legno [1779]; la Custodia a due ordini in legno intarsiato e rabescato a profusione, sormontata da una semicupoletta a corona.
Fonti e Bibliografia
Analecta Cap. 43(1927) 184; Lex. cap., 215; ANDREA DA PATERNÒ, Notizie storiche, I, p. LXII; FELICE CANGELOSI DA S. MAURO, Il Convento di S. Mauro, in APCME; GIUSTINO DA PATTI, Cenni storici sui Conventi cappuccini della Provincia messinese. Frati, Scrittori e opere, Dattiloscritto in APCME; GIAMMARIA DA S. MAURO Brieve della fondazione del convento delli P.P. Capuccini. pp. 105-116 [Aggiunto come cap. XV a ROCCA Francesco, Tradizione e Memorie antiche e moderne della Terra di S. Mauro dal Re.mo Dr D. Francesco Rocca Arciprete della medesima terra raccolte nell’anno 1700, Ms in APCM; M. LEONARDA, Ricerca ed esame delle notizie tradizionali e storiche di San Mauro Castelverde, Palermo 1894; M. RAGONESE, San Mauro Castelverde. Palermo 1976; F. LA ROCCA, Tradizioni e Memorie della terra di S. Mauro (oggi S. Mauro Castelverde). Pubblicate ed annotate da Gioacchino Drago, Palermo [1976]; S. VACCA, Gibilmanna, San Mauro Castelverde e i Cappuccini, in L’Eco di Gibilmanna 86 (2004) n. 2, 16-18.