Patti










Anno di fondazione cappuccina:
 
1550 (1° Convento); 1614 (2° Convento); 1887 (3° Convento)
Anno di soppressione civile: 1866
Riapertura: 1890
Titolo: Santa Maria ad Nives o della Novara  

Storia: L'anno 1550 i Giurati di Patti, e la parte più nobile del Clero, e molti Signori devoti invitarono i Cappuccini a fabbricare un Convento nella loro Città, impegnandosi ad apprestare tutto il necessario a questo scopo. Il primo Convento fu fabbricato a mezzo miglio da Patti, in contrada detta Santa Nicoletta, presso la Grancia dei Padri Cistercensi della terra di Novara, ove c'era pure una Chiesa sotto il titolo della Madonna di Novara. Nel 1570 i Frati ottennero la concessione dell'acqua per rendere irrigabile l'orticello attiguo al Convento e la selva che si estendeva più ad occidente.  Con il terremoto del 24 Agosto 1614 il Convento andò in rovina e ai Cappuccini fu concessa non solo la Grancia e la Chiesa della Madonna della Novara, ma tutto quanto il terreno che da detta Chiesa si estendeva sino al torrente; qui sorse il secondo Convento. 
Con la soppressione degli Ordini religiosi del 1866 i frati dovettero abbandonare il Convento, che fu incamerato dallo Stato e il 10.12.1867 ceduto al Comune. L'orto fu trasformato in cimitero pubblico; il Convento si conservò fino al 1932 quando fu abbattuto per ampliare il Cimitero; e la Chiesa rimase aperta al culto sino al 1908 per cura dei Cappuccini che non avevano abbandonato la città. Successivamente anche la Chiesa fu abbattuta per far posto a Cappelle cimiteriali private. La Biblioteca, in parte andò dispersa, in parte è confluita in quella del Seminario diocesano di Patti. 
Nel 1875 fu eletto Vescovo di Patti Mons. Giuseppe Maria Maragioglio da Salemi dell'Ordine dei Frati Cappuccini. Egli radunò i Frati e Sacerdoti Cappuccini dispersi nel territorio di Patti e li destinò nel celebre Santuario del Tindari ove vivevano a servizio di quel Santuario, quasi in ben ordinata Comunità Religiosa sotto il regime di P. Michele Stancampiano da Montagnareale, Rettore del Santuario. Il Vescovo Maragioglio appoggiò il desiderio dei Frati Cappuccini di fabbricare un nuovo Convento a Patti, e mise a loro disposizione una Chiesetta dedicata a S. Antonio, in stato di totale abbandono.  Qui nel 1887 P. Michele Stancampiano da Montagnareale, dopo aver avuto il consenso dello stesso Vescovo e del Capitolo Cattedrale, iniziò la costruzione del nuovo Conventino, che fu solennemente inaugurato assieme alla nuova Chiesa di S. Antonio l’11 settembre del 1890, con la partecipazione di P. Giambattista da Francavilla Ministro provinciale e di altri Frati della Provincia. 
Nel 2001 i Frati Cappuccini hanno concluso la loro presenza a Patti e il 19 marzo dello stesso anno il Convento è stato ceduto in comodato gratuito all’Associazione “Centro di Solidarietà Massimiliano Kolbe Onlus”.

Arte: Crocifisso ligneo del secolo XVIII.

Fonti e Bibliografia

Bull. Cap. III, 323; IX, 152; Lex. cap., 1294; Analecta Cap. 1 (1884-85) 316; BONAVENTURA SEMINARA DA TROINA, Breve ma certa veridica notizia, 2020, 113-114; ANDREA DA PATERNÒ, Notizie storiche, I, XXIX;  FILIPPO DA FIRENZE, Fondazioni dei Conventi, II, 87, in Archivio provinciale dei Cappuccini di Firenze; F. FIORE- G. LIPARI, Catalogo delle edizioni del XVII secolo. I.  La Biblioteca provinciale di Messina, Messina, 2003, 3 v.; N. GIARDINA, Cronaca del Vescovado di Patti; GIUSTINO DA PATTI, Il convento e i Frati Cappuccini di Patti, Dattiloscritto in APCM; G. LIPARI, Incunaboli e cinquecentine della Provincia dei Cappuccini di Messina, Messina, [1995], 2 v.; R. MAGISTRI, Il centro storico di Patti, Patti, 1992; R. MAGISTRI, Patti: chiese scomparse e chiese rurali, Patti, 2010; MARIANO D’ALATRI (ed.), Inchiesta 1650, 33; E. SCRIMA, Le Biblioteche claustrali della Provincia di Messina tra ‘unità’ e dispersione, Tesi di dottorato, 2014, 160-165.